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Le Roi danse: come Luigi XIV governò la Francia... Danzando

Benoît Magimel nei panni di Luigi XIV in una produzione di Gérard Corbiau  Nel 1692, a un giovane aristocratico francese in visita alla corte di Re Luigi XIV fu chiesto se fosse in grado danzare. Il ragazzo, che di nome faceva Montbron, rispose con caratteristica sicurezza, compiacendosi abbastanza da attirare l'attenzione degli altri cortigiani. Fu un errore da novellino: non passò molto prima che la cerchia di nobili lo invitarono a provare la sua bravura. È una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo desideroso di una carriera politica nella Francia del XVII secolo dovesse avere bisogno di un buon maestro di danza. Essere abili nella danza era infatti sia un convenevole sociale sia una necessità politica e soprattutto segno di un'educazione aristocratica. "Una buona educazione prevede quella gradevole e disinvolta maniera, ottenibile esclusivamente attraverso la danza" , scrisse nel 1725 il celebre insegnante di danza Pierre Rameau. Ballare ma

Ada Lovelace: La 'Lady Fairy' visionaria della tecnologia

Augusta Ada Byron, meglio nota come Ada Lovelace (1815 –1852) All'età di dodici anni Ada Lovelace voleva volare.  —  La questione fu affrontata metodicamente, attraverso un'analisi attenta e dettagliata del volo degli uccelli e la seguente ricerca di materiali simili alle penne remiganti dei volatili, le quali costituiscono il piano di sostentamento per il volo —piume, carta, seta. Nel corso della sua ricerca, che ebbe inizio nel febbraio del 1828, Ada scrisse ed illustrò un'intera guida dal più che originale titolo Volologia , nata come registro di scoperte e progressi. La ragazza faticò sul suo progetto fin quando sua madre le rimproverò di aver trascurato i suoi studi, i quali erano volti ad indirizzare la giovane Ada su una strada prossima al razionale e più che mai lontana dall'eccentrico. La madre della Lovelace, Annabella Byron, fu la controparte severa e morigerata del padre di Ada, George Gordon, ricordato per essere stato uno dei più celebri poeti

I Romantici in Svizzera: Una notte buia e tempestosa

Percy Bysshe Shelley      |     Mary Shelley     |     John Polidori     |     Lord Byron Oggigiorno è difficile pensare alla Svizzera come centro di turbolente attività artistiche.  Molti ricordano il duro verdetto pronunciato da Harry Lime - personaggio interpretato da  Orson Welles ne "Il terzo uomo"  - che nominava l'orologio a cucù come migliore (se  non unica) realizzazione artistica del paese. Non fu però sempre così. Due secoli fa, gli artisti bohemien più avventurosi si muovevano in massa verso mete  quali il Lago di Ginevra  al confine franco- svizzero, desiderosi di assaporare lo scenario mozzafiato del panorama montano e di  godere del liberalismo politico del Continente. Il gruppo più famoso giunse dall'Inghilterra nel maggio del 1816, guidato dal poeta- celebrità George Gordon, Lord Byron; ormai universalmente conosciuto come "folle,  cattivo e pericoloso-da-conoscersi" a causa delle sue 'volgari' dissolutezze e delle  op