Alison Elliott, Alex Jennings, Helena Bonham Carter in "Le ali dell'amore" (1997) Gentildonne all'ombra di parasoli ricamati in pizzo; gigantesche ville alla luce crepuscolare, abbracciate da lussuosi giardini all'inglese: non è un mistero che negli anni innumerevoli registi si siano sentiti attratti dai romanzi di Henry James. Immagini simili trasportano infatti il lettore, così come l'osservatore, nella terra dell'Arte, della sostanza e della solennità, allo stesso modo in cui le infinite trasposizioni delle opere austeniane ci offrono spesso la via d'accesso al mondo ormai perduto dell'epoca Regency, fatto di sommessa ed affascinante attrazione. Nicole Kidman in "Portrait of a Lady" (1996) È così che si sono succeduti i celebri "Ritratto di signora" (1996) di Jane Campion, "Washington Square" (1997) di Agnieszka Holland e "Le ali dell'amore" (1997) di Iain Softley -- quasi in rispos